Rigenerazione cartilagine, è possibile?

18 Lug 2022 | Interventi chirurgici, Traumatologia

La cartilagine è uno di quei tessuti connettivi che ricopre molte parti del nostro corpo e tende molto facilmente ad usurarsi in particolare in quelle zone, come il ginocchio o l’anca, che sostengono il nostro corpo e sono maggiormente soggette a urti.

La cartilagine è fondamentale per i nostri movimenti perché fornisce sostegno e aiuta l’articolazione a “scorrere”. Essa è formata da condrociti, cellule specifiche molto delicate e facili all’usura a causa sia per il normale invecchiamento, sia per patologie o traumi.

Inoltre la cartilagine essendo poco vascolarizzata, fatica a rigenerarsi, rendendola un tessuto molto fragile.

C’è però un modo per aiutare a guarire una cartilagine che ha subito urti o invecchiata? In questa guida scoprirai:

  • La cartilagine si rigenera?
  • Come favorire la rigenerazione della cartilagine
  • Ricostruzione della cartilagine ginocchio
  • La cartilagine si rigenera? 

    Una delle domande che viene posta più spesso a chi fa il mio mestiere è se la cartilagine si rigenera e come fare per incentivare la sua rigenerazione.

    La cartilagine, come tutti sappiamo, protegge le articolazioni permettendo movimenti più fluidi e minimizzando i rischi dovuti agli urti. È presente in diverse parti del corpo, ma in alcune aree, come le ginocchia, tende a deteriorarsi con maggiore facilità, colpendo in particolar modo gli anziani e chi fa sport in maniera intensa.

    Detto questo, deve essere ben chiaro che al momento, nel senso più stretto del termine, la cartilagine non si può rigenerare. Per la sua conformazione fisica di tessuto poco vascolarizzato, ovvero con pochi vasi sanguigni, ha una capacità di rigenerarsi molto limitata.

    Questo vuol dire che dobbiamo accettare il fatto che i nostri movimenti saranno per sempre meno fluidi? Non del tutto, ci sono degli accorgimenti che possiamo prendere per contrastare l’indebolimento e favorire la rigenerazione della cartilagine.

    Come favorire la rigenerazione della cartilagine 

    Se è vero che la cartilagine di per sé non si rigenera al 100%, possiamo aumentare noi le sue potenzialità rigenerative e/o rallentarne la degenerazione attraverso alcuni interventi.

    Quello più utilizzato nella medicina contemporanea è quello che mette in campo le cellule staminali mesenchimali.

    In questo caso il medico specialista va a prelevare le cellule direttamente dal grasso del paziente. Esse verranno poi filtrate e iniettate nel distretto interessato dalla patologia.

    Questa tecnica di medicina rigenerativa ha portato, fino ad ora, ottimi risultati soprattutto se viene utilizzata nelle fasi iniziali della degenerazione cartilaginea. Il tutto proprio grazie alle cellule adipose che hanno dimostrato avere un alto potenziale rigenerativo.

    La pratica di iniezione di questo tipo di cellule può dare sollievo al paziente per un anno o più, andando a disinfiammare la zona e stimolando la riparazione delle cartilagini. 

    Fino a qualche anno fa, invece, si tendeva a stimolare l’osso per ricostruire la cartilagine.  Con questa tecnica, ormai superata, si andava a realizzare tutta una serie di piccoli fori nell’osso posto sotto la cartilagine, ad esempio, del ginocchio. 

    Questo andava a creare un sanguinamento in grado di risvegliare le cellule della riparazione, che poi agivano nella ricostruzione della cartilagine. 

    La tecnica della stimolazione ossea è stata ben presto abbandonata a causa di risultati poco soddisfacenti che portavano alla creazione di un tessuto che non aveva le stesse caratteristiche di quello normale.

    Ricostruzione della cartilagine del ginocchio 

    Tra le cartilagini che subiscono di più l’usura c’è sicuramente quella del ginocchio. La cartilagine del ginocchio, assieme tendini, legamenti e ossa, permette all’articolazione di essere stabile e muoversi in maniera fluida.

    La cartilagine ricopre diverse zone del ginocchio ed è fondamentale per:

    • Ammortizzare gli urti
    • Migliorare la distribuzione del peso del corpo
    • Ridurre l’attrito nei movimenti

    Nel momento in cui la cartilagine del ginocchio inizia a deteriorarsi, può portare ad indebolire l’intero tessuto muscolare, fino al rischio di lacerare i legamenti, rendendo necessario un intervento chirurgico.

    Come scoprire se la cartilagine del ginocchio è consumata

    Quando la cartilagine del ginocchio inizia a deteriorarsi, la prima cosa che il paziente sente è il dolore che può comparire sia dopo il riposo, sia dopo uno sforzo prolungato.

    Se trascurata, oltre a poter portare alla gonartrosi, ovvero l’artrosi del ginocchio, la cartilagine deteriorata può spingere il paziente a soffrire di:

    • Gonfiore
    • Rigidità dell’articolazione
    • Versamento di liquido all’interno dell’articolazione

    Che sia a causa dell’età, o di traumi e sovraccarichi particolari, non bisogna prendere sottogamba questi sintomi e, nel caso si riscontrasse un degenerazione della cartilagine del ginocchio, ci si può affidare a tutta una serie di trattamenti. Vediamo insieme quali.

Cartilagine del ginocchio consumata: le cure

Quando ti trovi a soffrire di deterioramento della cartilagine del ginocchio, puoi optare per diversi trattamenti che saranno più o meno indicati in base alla gravità della tua situazione.

Tieni sempre a mente che prima si diagnostica il disturbo, meno invasivo sarà poi il trattamento.

Acido ialuronico

Una delle soluzioni più semplici, sta sicuramente nelle iniezioni di acido ialuronico, sostanza che protegge e idrata i tessuti, direttamente nel ginocchio.

Questo è un trattamento che può essere realizzato in parallelo alla terapia farmacologica e ha avuto dei buoni risultati nel risolvere i problemi di danneggiamento moderato della cartilagine del ginocchio.

Terapia farmacologica

Questa è sicuramente una terapia che nasce non per curare la malattia, ma per tenere sotto controllo i sintomi. L’utilizzo infatti di antinfiammatori aiuta il paziente a sopportare il dolore, ma non risolve il problema.

Utile per lesioni di lieve entità, se unita a un processo di fisioterapia.

Medicina rigenerativa

Quando siamo di fronte a casi di lieve o moderata entità, si può pensare di intervenire con trattamenti poco invasivi come:

  • Cellule staminali, con estrazione delle cellule adipose dell’addome che, una volta depurate, vengono iniettate nel ginocchio.
  • PRP (Platelet Rich Plasma), ovvero del plasma ricco di piastrine, prelevato dal paziente, in grado di stimolare l’ambiente articolare e ridurre l’infiammazione.

Intervento chirurgico

Quando gli altri trattamenti non riescono a risolvere il problema, è il momento di intervenire chirurgicamente per ripristinare la deambulazione e arrestare la degenerazione della cartilagine del ginocchio.

Sono diverse le opzioni chirurgiche che il medico può decidere di effettuare. Tra queste:

  • Trapianti osteocartilaginei. In questo caso il medico sostituirà la parte di cartilagine deteriorata con tessuto sano prelevato da un’altra articolazione del paziente. Trattamento possibile in casi limitati con determinate caratteristiche del danno cartilagineo
  • Lavaggio artroscopico. Questa è una tecnica per risultati nel breve termine sul controllo dei sintomi. Grazie al lavaggio artroscopico si rimuovono i prodotti dell’infiammazione, eliminano eventuali corpi mobili e si regolarizzano le superfici.
  • Inserimento di una protesi. Questo è il trattamento che si utilizza nel momento in cui abbiamo una degenerazione della cartilagine del ginocchio molto avanzata.
  • Osteotomia e riallineamento meccanico. Interventi molto utilizzati che aiutano, in tempi di recupero più lunghi, a ritardare l’inserimento di protesi.

Rigenerazione della cartilagine dell’anca 

Avrai ormai capito che proprio a causa della sua struttura, una lesione alla cartilagine non è semplice da trattare.

Quando ad essere colpite sono le cartilagine dell’anca, si va incontro ad un rischio di coxartrosi. L’introduzione in medicina delle cellule mesenchimali, però, aiuta a migliorare l’ambiente articolare con un effetto positivo sui sintomi.

Cartilagine dell’anca consumata cure

La cura principale per la degenerazione della cartilagine dell’anca è quindi quello dell’iniezione delle cellule mesenchimali che può avvenire in due diversi modi:

  • Prelievo delle cellule dal tessuto midollare. Il medico in questo caso preleva una piccola parte di tessuto midollare che verrà messo in cultura ad espansione, per creare una composto ricco di cellule che verranno inserite nell’articolazione danneggiata.
  • Prelievo delle cellule dall’adipe. Come abbiamo visto per il ginocchio, questa è una tecnica molto diffusa, grazie al gran numero di cellule mesenchimali presenti all’interno del tessuto adiposo dal quale verranno prelevate per poi essere inserite, una volta depurate, nella zona interessata dalla degenerazione cartilaginea.

Anche per la cartilagine dell’anca optare per il prelievo delle cellule dal tessuto adiposo è sicuramente più vantaggioso perché non solo stimolano l’ambiente articolare, ma migliorano anche la lubrificazione tra le articolazione, riducendo l’attrito e migliorando l’attività del liquido sinoviale.

Cartilagine e alimentazione 

Esistono poi altri aiuti esterni che possiamo dare al nostro corpo per migliorare  la cartilagine, in particolar modo attraverso l’alimentazione.

Per aumentare la produzione di collagene, proteina che aiuta nel funzionamento di quelle cellule che creano la cartilagine, ti consiglio di assumere alimenti ricchi di:

  • Vitamina C
  • Vitamina D

Per fortificare la cartilagine, si  possono ingerire cibi ricchi di lisina. Questa è un amminoacido molto importante che il nostro organismo non produce, ma che può essere introdotto mangiando:

  • Pesce
  • Maiale
  • Agnello
  • Fave secche
  • Fagioli
  • Ceci
  • Piselli secchi
  • Lenticchie
  • Pollo
  • Carne

Altro elemento importante per la cartilagine è la Glucosamina, un amminoacido che puoi trovare nei brodi o nelle trippe. Puoi inoltre pensare di assumere integratori alimentari sicuri che possono aiutare il tuo organismo nel ripristinare i tessuti.

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