Tendinite ginocchio: cos’è
La tendinite al ginocchio, o meglio le tendiniti del ginocchio, sono le infiammazioni di uno dei tendini che permettono di muovere l’articolazione. Trattandosi di una patologia di sovraccarico funzionale, la tendinite è essenzialmente causata dalla ripetizione continua di un movimento che va a stimolare in modo dannoso il tendine che sarà poi oggetto di infiammazione.
La tendinite al ginocchio può colpire chiunque. Tuttavia, è stato dimostrato che questa infiammazione del ginocchio risulta essere particolarmente frequente nelle persone che esercitano regolarmente attività fisica, in chi pratica dei lavori che comportano una particolare sollecitazione a carico del ginocchio ed in pazienti con deviazioni assiali in varo o valgo.
Tipi di tendinite
Esistono quatto tipi di tendinite che si differenziano in base ai differenti tendini colpiti dall’infiammazione. I tendini che si trovano a contatto con gli elementi ossei del ginocchio e che quindi possono essere eventualmente oggetto di una tendinite sono: il tendine rotuleo, il tendine del muscolo quadricipite, il tendine del muscolo popliteo e i tendini della zampa d’oca .
Tendinite rotulea
Conosciuta anche con il nome di “ginocchio del saltatore”, la tendinite rotulea è quel particolare tipo di tendinite che colpisce il tendine rotuleo del ginocchio. Si manifesta con dolore alla parte bassa della rotula che si intensifica con lo sforzo ed in particolare a seguito di salti ed inginocchiamenti e può essere accompagnata da gonfiore e rossore. Ad esserne più colpiti sono gli atleti in quanto tale condizione clinica comporta una sollecitazione continua che avviene perlopiù a seguito di attività che richiedono il salto. Ciò spiega anche perché tale patologia è chiamata ginocchio del saltatore.
Tendinite del quadricipite
La tendinite del quadricipite o tendinopatia quadricipitale è l’infiammazione che va a colpire il tendine del muscolo quadricipite. Si manifesta con dolore alla parte alta della rotula che può presentarsi anche appena sotto al ginocchio, durante salti, corsa ed accovacciamenti. Anche in questo caso, i soggetti più a rischio sono rappresentati dagli sportivi che praticano sport che prevedono salti, scatti e sollevamenti di carichi elevati o sport da contatto come lo sci, il calcio, la pallavolo, il basket ed altri.
Tendinite del popliteo
La tendinite del popliteo è l’infiammazione che va a colpire il tendine del muscolo popliteo. Si manifesta con un dolore localizzato dietro al polpaccio, tra la parte laterale e posteriore del ginocchio. I soggetti più colpiti, in genere, sono i pazienti che presentano già altri disturbi al ginocchio e al piede e gli atleti che corrono su terreni inclinati o collinari. Questo tipo di attività infatti comporta un’eccessiva sollecitazione del tendine e quindi un rischio maggiore di sviluppare questa patologia.
Tendinite della zampa d’oca
La zampa d’oca è costituita dai tendini di tre muscoli della coscia: sartorio, gracile e semitendinoso e si inserisce nella parte interna della tibia immediatamente al di sotto della rima articolare interna del ginocchio. Si presenta con un dolore acuto e urente soprattutto nel salire e scendere le scale nella parte interna del ginocchio. Il dolore è presente anche a riposo durante la notte ed impedisce di tenere unite le ginocchia una sull’altra. Spesso è presente anche edema e gonfiore nella parte interna del ginocchio. Le cause sono diverse: sovraccarico funzionale, microtraumi ripetuti, traumi diretti, ginocchio valgo, pazienti in sovrappeso, gonartrosi.
Tendinite ginocchio sintomi
I principali sintomi della tendinite sono dolore localizzato, tumefazione del tendine e difficoltà nel movimento. Il dolore che sopraggiunge con l’insorgere dell’infiammazione si va ad intensificare al movimento. In aggiunta a questi, poi ed in base al tipo di tendinite, potrebbero manifestarsi anche gonfiore, rossore, crepitio e sensazione di calore alla palpazione.
Quali sono le cause di tendinite al ginocchio?
Le cause della tendinite al ginocchio possono essere di origine meccanica o traumatica. Le prime danno luogo alle forme più diffuse di tendinite ossia a quelle causate dai movimenti ripetuti a carico del ginocchio. Le seconde danno origine invece ad un tipo di tendinite causata da piccoli microtraumi ripetuti nel tempo.
Molto frequente tra gli sportivi, la tendinite al ginocchio colpisce soprattutto quei soggetti che eccedono nella preparazione atletica, affrontando sforzi eccessivi o esponendo l’articolazione ad impatti traumatizzanti.
Come riconoscere e diagnosticare la tendinite al ginocchio?
Il più delle volte, per diagnosticare la tendinite al ginocchio basta un approfondito esame obiettivo. Nel percorso che porta alla diagnosi della tendinite, infatti, l’anamnesi e la palpazione delle zone interessate dall’infiammazione sono sufficienti a stabilire la presenza e l’entità del danno.
Se questo non dovesse bastare, ci sono alcuni esami diagnostici in grado di fornire un quadro specifico della condizione clinica del ginocchio che sono:
- l’ecografia muscolo-tendinea
- la Risonanza Magnetica
- i Raggi X
I primi due esami permettono al medico di analizzare lo stato di salute di ogni componente del tendine, mentre i Raggi X consentono di valutare l’integrità delle ossa in caso di danno sospetto in relazione alla tendinite.
Tendinite ginocchio rimedi e cura
La tendinite al ginocchio si può curare generalmente con un trattamento conservativo che include:
- Riposo funzionale che varia a seconda dell’intensità dell’infiammazione
- Applicazione del ghiaccio sulla parte infiammata per 15-20 minuti 4-5 volte al giorno.
- Fasciature compressive che mitiga il dolore e velocizza la guarigione.
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o paracetamolo per placare l’infiammazione e la sintomatologia dolorosa.
- Iniezione locale di corticosteroidi se i FANS e il paracetamolo risultano inefficaci
- Esercizi di Fisioterapia che prevedono il rafforzamento dei muscoli dell’arto
- Terapie strumentali come ultrasuoni, tecar e laser
Nei casi in cui il trattamento conservativo non bastasse, si ricorre all’infiltrazione locale di PRP (Plasma Ricco di Piastrine) ed in casi rarissimi alla chirurgia che prevede la pulizia dei tendini e la loro perforazione per favorirne la vascolarizzazione.