Protesi anca
L’intervento di protesi all’anca è un tipo di procedura chirurgica che viene eseguita in caso di coxartrosi grave, una patologia causata dalla degenerazione della cartilagine che ricopre l’articolazione dell’anca. Tale patologia non solo causa dolore intenso, ma se non curata efficacemente può portare anche ad un irrigidimento dell’articolazione. Proprio per questo, attraverso i miei interventi di protesi all’anca miro non solo a ristabilire le funzionalità articolari del paziente, ma anche a conferirgli un evidente sollievo dal dolore.
Gli interventi di protesi all’anca che eseguo→
Riabilitazione e tempi di recupero post protesi all’anca→
Due tipologie di protesi all’anca
→
Per prenotare una visita o richiedere informazioni→
Gli interventi di protesi all’anca che eseguo
L’intervento di protesi all’anca prevede essenzialmente la sostituzione delle superfici articolari danneggiate, per mezzo di componenti metalliche,plastiche e ceramiche. Le mie vie di accesso all’anca sono essenzialmente due: postero-laterale ed anteriore.
L’intervento di protesi all’anca con via di accesso postero-laterale, è quello utilizzato dalla maggior parte dei chirurghi dell’anca a livello mondiale. E’ l’accesso chirurgico che io utilizzo routinariamente negli interventi di primo impianto e di revisione di protesi. Attraverso l’esperienza maturata negli anni eseguo un approccio mini-invasivo con massimo rispetto delle strutture articolari che permette ai pazienti un rapido recupero post-operatorio
L’intervento di protesi all’anca con via di accesso anteriore, è molto apprezzato dai pazienti perché è noto a tutti come l’accesso , che permette un recupero molto rapido nelle prime settimane del post-operatorio non prevedendo la sezione di tendini per arrivare all’articolazione.Io lo utilizzo, in alternativa a quello postero-laterale, in pazienti selezionati per caratteristiche fisiche, età e tipo di protesi da impiantare.
La mia attenzione nell’affrontare un intervento di protesi dell’anca è quella di scegliere la via d’accesso migliore per la tipologia d’intervento e la protesi che meglio si addice al singolo paziente per: forma, materiali, accoppiamenti, diametro della testa protesica ecc. in modo da ricreare la migliore geometria dell’articolazione ed ottenere il risultato ottimale per ogni singolo paziente.
Due tipologie di protesi all’anca
Esistono moltissimi modelli di protesi d’anca, ma quelle realmente utilizzate su larga scala sono poche. Io, come la maggior parte di chirurghi esperti in chirurgia protesica dell’anca, in base all’esperienza acquisita negli anni, utilizzo al massimo 2-3 modelli routinariamente. Ogni protesi d’anca è composta da 4 componenti: stelo, testa, coppa e inserto acetabolare. Lo stelo e la coppa sono di una lega metallica; l’inserto è in ceramica o plastica e la testa è in genere in ceramica., I materiali di realizzazione ed il loro accoppiamento sono importantissimi, poiché vanno ad incidere molto sulla durata e sull’usura della protesi.
Proprio per questo, prima di procedere con la selezione della protesi all’anca più adatta, eseguo tutta una serie di considerazioni che si basano non solo sul tipo di patologia da trattare, ma anche sull’età del paziente, sulla geometria dell’anca, sulle eventuali allergie ai metalli del paziente e sul suo peso. Un paziente in sovrappeso, ad esempio, potrebbe mostrare una fragilità ad alcuni materiali come la ceramica quindi è opportuno eseguire un’analisi preventiva, onde evitare complicazioni.
Riabilitazione e tempi di recupero post protesi all’anca
Una volta effettuato l’intervento di protesi d’anca, il paziente rimane ricoverato nel reparto chirurgico per un tempo variabile tra 3 e 5 giorni per poi essere trasferito in un reparto di riabilitazione. Trascorse le prime 24-48 ore dall’intervento di protesi di anca, di norma il paziente viene mobilizzato in carico con l’ausilio di stampelle con le dovute cautele e con il supporto di un fisioterapista.

Richiedi un consulto