Gonartrosi

La gonartrosi, ossia l’artrosi del ginocchio, è una patologia cronica degenerativa che interessa all’esordio la cartilagine ,ma con  il suo progredire coinvolge tutte le strutture articolari. L’ artrosi coinvolge abitualmente i pazienti di età avanzata, ma può colpire anche pazienti più giovani, che hanno subito interventi chirurgici, traumi o hanno alterazioni dell’asse di carico dell’arto inferiore. 

Le lesioni degenerative a carico della cartilagine comportano dolore, difficoltà nei movimenti ed in casi più gravi la deformazione dell’articolazione stessa. 

Differenza tra Gonartrosi mono, bi e tricompartimentale

Diagnosi artrosi del ginocchio o Gonartrosi

Gonartrosi sintomi: quali sono?

Gonartrosi cause

Gonartrosi cure: le terapie, i trattamenti e gli interventi più indicati

Differenza tra Gonartrosi mono, bi e tricompartimentale

Il consumo della cartilagine del ginocchio, può colpire l’articolazione con  diversi gradi di gravità ed interessare porzioni differenti della superficie articolare. Nel ginocchio possiamo individuare 3 comparti: comparto interno o mediale, comparto esterno o laterale e comparto femoro-rotuleo. In rapporto al numero di comparti interessati avremo: gonartrosi monocompartimentale (interessamento di un comparto), gonartrosi bicompartimentale (interessamento di 2 comparti), gonartrosi tricompartimentale ( interessamento di 3 comparti). Questa distinzione è fondamentale per le scelte terapeutiche sia conservative che chirurgiche. 

Diagnosi artrosi del ginocchio o Gonartrosi

La gonartrosi, o artrosi del ginocchio, viene diagnosticata attraverso l’ anamnesi, ossia attraverso una visita specialistica che consente di inquadrare il problema del paziente. Ci si rivolge in genere all’ortopedico quando il dolore e la rigidità articolari sono talmente acuti da impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane. 

In presenza di una possibile gonartrosi, l’iter diagnostico prevede una radiografia in carico delle ginocchia che permette di identificare la presenza del disturbo, di valutare il grado di usura della cartilagine ed evidenziare degli squilibri del carico sui vari comparti dell’articolazione. Alla radiografia poi si può eventualmente associare anche una risonanza magnetica che consente di studiare il grado di usura delle strutture articolari, la degenerazione dei menischi e della cartilagine con maggiore definizione e chiarire l’entità dell’assottigliamento a carico delle cartilagini. 

Gonartrosi sintomi: quali sono? 

I sintomi della gonartrosi sono: 

  • Dolore a una o entrambe le ginocchia che si presenta all’inizio della deambulazione in maniera importante per poi diminuire con il movimento e arrestarsi con il riposo. Infatti il tipico dolore artrosico è di origine meccanica, cioè derivato dall’attrito che lo scorrimento delle superfici articolari usurate produce durante il movimento.  In genere, l’insorgenza di un dolore acuto indica l’inizio di un processo infiammatorio che si sovrappone al processo artrosico. 
  • Gonfiore (quando è presente una situazione infiammatoria)
  • Scricchiolii o crepitii a livello articolare durante il movimento.
  • Rigidità articolare presente soprattutto al mattino, appena dopo il risveglio, e dopo lunghi periodi di immobilità.

    Hai bisogno di un consulto per gonartrosi?

    Richiedi un parere medico specializzato

    Gonartrosi cause

    In genere, la gonartrosi è frutto di una combinazione di diverse cause. Tra quelle possibili, troviamo: 

    • L’età avanzata
    • Sovrappeso o obesità: un elevato peso corporeo comporta uno stress notevole per le ginocchia, in particolare per le cartilagini articolari
    • Predisposizione genetica all’artrosi . 
    • Ripetuti infortuni alle ginocchia: chi pratica sport a livello agonistico e chi per motivi di lavoro è costretto ad alzare pesi è più predisposto al rischio di gonartrosi.
    • L’associazione con forme di artrite (es: artrite reumatoide) o con una qualche malattia metabolica (es: morbo di Paget).
    • Deviazioni assiali dell’arto inferiore (es: ginocchio varo o valgo).

         

        Gonartrosi cure: le terapie, i trattamenti e gli interventi più indicati

        Purtroppo non esistono delle terapie specifiche per la cura della gonartrosi, ma solo trattamenti sintomatici. Vale a dire che ad oggi non è possibile curare l’artrosi del ginocchio, ma soltanto alleviarne i sintomi, riducendo il dolore e permettendo al paziente di recuperare la mobilità articolare.

        Il trattamento per la gonartrosi può essere di due tipi: conservativo o chirurgico. Tra i trattamenti di tipo conservativo rientrano: 

        • La somministrazione di antidolorifici e farmaci antinfiammatori non steroidei (cioè FANS).
        • Esercizi di fisioterapia volti a rinforzare i muscoli (coscia in particolare) e a recuperare la mobilità dell’articolazione del ginocchio.
        • Infiltrazioni intrarticolari di corticosteroidi (solo nelle fasi infiammatorie acute) ,acido ialuronico e cellule staminali.

        I corticosteroidi sono dei potenti antinfiammatori, che utilizziamo solo in casi di vera necessità in quanto l’uso prolungato può dar luogo ad effetti collaterali.

        L’acido ialuronico, invece, è una sostanza lubrificante, presente fisiologicamente all’interno delle articolazioni sinoviali utile  a ripristinare il normale assetto articolare, che può essere usata senza limitazioni.

        Le cellule staminali vengono ottenute dal prelievo di grasso addominale e vengono iniettate all’interno dell’articolazione del ginocchio con lo scopo di ridurre la sintomatologia dolorosa e migliorare l’ambiente articolare.

        Qualora il trattamento conservativo risulti inefficace, l’unica alternativa resta l’intervento chirurgico. Esistono almeno tre diverse tipologie di intervento chirurgico che vengono impiegate in base all’entità del disturbo:

        • L’ artroscopia: si tratta dell’opzione meno invasiva, ma anche meno efficace. Permette di effettuare il lavaggio dell’articolazione, regolarizzare i menischi e la cartilagine, effettuare delle perforazioni nell’osso al di sotto della cartilagine. E’ una procedura che si tende ad effettuare sempre con  minor frequenza. 
        • L’osteotomia del femore o della tibia  L’intervento consiste nel creare una frattura  a livello del femore o della tibia, divaricare l’osso formando un cuneo in modo da ridistribuire in modo corretto il carico sulle superfici articolari. E’ un intervento indicato nelle artrosi monocompartimentali di pazienti giovani con deviazioni assiali del carico. Oggi è una procedura che sta ritornando prepotentemente in voga.
        •  La chirurgia protesica. L’intervento prevede l’asportazione della porzione di articolazione danneggiata e la sua sostituzione con  una protesi. L’evoluzione della tecnica chirurgica e dei materiali protesici ci permette oggi di offrire ai pazienti numerosi interventi di sostituzione protesica personalizzati all’entità ed al tipo di usura della cartilagine. Fondamentalmente abbiamo 2 grossi gruppi di protesi all’intervento dei quali abbiamo delle ulteriori suddivisioni. Distinguiamo innanzitutto le Protesi monocompartimentali dalle Protesi Totali. Le prime sono meno invasive e vengono utilizzate quando l’usura non coinvolge tutta l’articolazione ma solo alcuni comparti, le seconde si utilizzano quando tutta l’articolazione del ginocchio è danneggiata e sono molto più invasive rispetto alle prime.  

        Chirurgia artroscopica

        Osteotomia

        Richiedi un consulto

        Nominativo*
        Autorizzazione privacy*
        Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.